Cappelle
Le numerose cappelle che incontriamo sul territorio sono situate presso antiche vie di transito oppure su sentieri già un tempo ben frequentati. Alcune strutture sono pensate come vere e proprie soste per riprendere fiato, oltre che per rivolgersi in preghiera alla Madonna o ai Santi dipinti sulle parteti interne di queste costruzioni massicce, sovrastate da tetti in piode.
Dice bene Fabrizio Viscontini in Gerla e corona (ed. Comune di Faido, 2021): “(…) Le cappelle con le mulattiere sono il prodotto di una “società verticale”, dedita alla transumanza annuale, che prevedeva lo spostamento di andata e ritorno del bestiame dal fondovalle all’alpe, con una sosta ai maggenghi (monti), e non di una “società orizzontale” come l’attuale, legata ai traffici transalpini (…).”

Cappella del Piottino
Ubicazione: Gole del Piottino
Proprietà: Parrocchia di Osco
Costruzione: ?
Curiosità: Fino al 1972 conservava la scultura di una Pietà risalente al XVI-XVII secolo,
di provenienza ignota, oggi custodita nella Chiesa di S. Maurizio a Osco. L’ultimo restauro data del 2020, portato a termine in concomitanza con i lavori di rifacimento della mulattiera delle Gole del Piottino intrapresi dall’Associazione Pro Media Leventina.
Maggiori info: https://www.golapiottino.ch/it oppure www.promedialeventina.ch

Cappella San Nicolao della Flüe
Ubicazione: Sentiero Osco-Mairengo
Proprietà: Parrocchia di Osco
Costruzione: ?
Curiosità: raffigura San Nicolao della Flüe (1417-1487); in secondo piano è ben riconoscibile la Cappella costruita in suo onore nella Gola di Ranft (canton Obwaldo), luogo in cui il Santo si era ritirato come eremita. L’affresco è firmato da Piero Franzoni di Locarno (1947); appare anche la data 1492, anno in cui l’immagine del Santo fu posta sull’altare della chiesa parrocchiale di Sachseln, dove i pellegrini si recavano per la venerazione dell’“Uomo di Dio” già negli anni immediatamente successivi alla sua morte.
Maggiori info: https://hls-dhs-dss.ch/it

Cappella “da Scima” o “di Riu”
Ubicazione: Sentiero Osco-Mairengo
Proprietà: Parrocchia di Osco
Costruzione: 1866
Curiosità: raffigura a destra San Rocco, protettore contro le pestilenze. È rappresentato
con il bastone da pellegrino, la bisaccia ed è accompagnato da un cane. Caratteristico di San Rocco è il gesto in cui scopre la coscia mostrando un bubbone, primo sintomo della peste. A sinistra invece appare San Carlo Borromeo, il quale aiutò e assistette i malati di peste durante l’epidemia di Milano del 1576.
Fonte: Hall, J., Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte, Longanesi (1996)

Cappella di Modrengo
Ubicazione: Modrengo
Proprietà: privata
Costruzione: 1866
Curiosità: raffigura la Madonna al centro, con un bel mantello di colore blu Calgari e una corona di dodici stelle, ai suoi piedi un serpente viene schiacciato. Sono stati dipinti a destra San Maurizio martire e sinistra San Francesco d’Assisi.

Cappella di Pardél
Ubicazione: Freggio
Proprietà: privata
Costruzione: ?
Curiosità: raffigura la Madonna di Re con il bambino, attorniata da due Santi per parte. A destra S. Maurizio con la bandiera rossa crociata di bianco, l’elmo da soldato in testa (sopra si legge S. MAURITIO); il secondo Santo è ormai quasi completamente cancellato, si intravvede solo un lungo mantello rosso. A sinistra forse S. Cristoforo che regge in mano una palma (patrono dei viandanti) e a lato probabilmente S. Bernardo con il bastone pastorale.
Fonte: Hall, J., Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte, Longanesi (1996)

Cappella di Vigera
Ubicazione: Vigera
Proprietà: Oratorio Santa Maria Maddalena
Costruzione: ?
Curiosità: affreschi raffiguranti la Madonna Addolorata e Santi attribuibili a Domenico Sertori, inizio XIX sec. Ultimo restauro: 2018.

Cappella di Sompréi
Ubicazione: Somprei
Proprietà: privata
Costruzione: 1993
Curiosità: statua lignea raffigurante la Madonna col bambino Gesù, realizzata da Raffaello Calgari (1996).

Lapide cimiteriale di Alessandro Pedrini
Nel cimitero di Osco è possibile visitare la tomba di Alessandro Pedrini, uno dei tre ticinesi annegati nell’Oceano Atlantico durante il naufragio del Titanic. Assunto dalla White Star Line come cameriere, s’imbarcò sul bastimento e morì giovanissimo nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Dice la lapide, raffigurante un simbolico albero di nave spezzato: “Alessandro Pedrini, con fervida fede di lavoro in ancor quasi tenera età emigrava in terre lontane, vago e fidente in un nuovo avvenire, miseramente in una notte tragica trovava morte nell’oceano scomparendo col Titanic”.
Maggiori info:
